Quando ti affidi alla casualità e non programmi, non prenoti, non progetti, capita che qualcuno o qualcosa programmi, prenoti e progetti per te! Sceglie le persone da incontrare, i luoghi da visitare, le cose buone da assaggiare… e capita che tutto quello che il caso ha scelto per te ti sorprenda così tanto da rimanerne incatata.
Capita anche, che tornando nello stesso posto ma in un’altra stagione, di nuovo tutto ti sembri nuovo, come mai visto prima… ritrovi sì gli stessi monti, le stesse valli, gli stessi scorci, ma al tempo stesso nel parco la natura che si spoglia, mette a nudo e rende visibili altri scorci, altre cose, altre case… corsi d’acqua, mulattiere e nuove valli… e aumenta in modo sorprendente la possibilità di incontrare, veder correre e volare, come in una favola, gli animali del parco… wow!
Questo è il semplice e un po’ magico racconto di una domenica d’autunno trascorsa a Caramanico, nel mio Abruzzo, quando hai tanto bisogno di avere bellezza intorno e torni nel posto che in estate ti ha ospitata, hai un’intera giornata a disposizione e amici da trovare e ritrovare…(leggi qui!)
La casa della nonna è ancora lì, il terrazzo guarda sempre il Morrone, il freddo dell’autunno si fa sentire, ma l’ambiente è scaldato dalle persone che hai ritrovato e dalle nuove che hai incontrato.
Sono già quasi le 12.00, ma non si può rinunciare ai dolci di Fabrizio… il pranzo è previsto a casa ma i negozi sono chiusi, il sole suggerisce di rimanere fuori, le montagne sono belle ma tanto tanto belle, i colori e il cielo ancora di più… e allora ci fermiamo insieme alle mucche, alle bacche, ai muschi, ai grilli, alle poiane…
E allora capita che un’esperta archeologa francese, appena conosciuta, di domenica mattina e prima di ripartire per la Sorbonne dove il lunedì, dopo le tristi notti parigine, terrà una lezione di archeologia, deve controllare gli scavi nella Valle Giumentina, e capita che noi possiamo andare con lei, possiamo accompagnarla percorrendo strade e sentieri che incontrano pascoli e giovani pastori, costeggiano case in pietra e corsi d’acqua… e allora penso ad Heidi e comprendo tutta la sua infantile gioia!!
Nella Valle Giumentina, si apre per noi un mondo nuovo ma vecchio milioni di anni.
Elisa ci rende parte della sua ricerca, delle sue scoperte stratigrafiche, ci spiega di quanto questa porzione del nostro territorio sia importante ed unica e tanto rappresentativa di tecniche, usi, glaciazioni, disgeli, di quanto la stratigrafia del terreno ci racconti di piante, molluschi, utensili… ed io che da piccola volevo tanto fare l’archeologa come Elisa, sono troppo felice di essere qui e ascoltare questa lezione di archeologia, questo racconto.
E sento sempre più di essere legata alla mia terra, di avere le mie radici profonde qui e di voler tendere i rami verso l’alto…
Ma le sorprese non sono finite, perché wow, arrivano due caprioli…corrono eleganti, saltellano e scompaiono all’orizzonte… ma Andre riesce a fotografarli, click evviva!!
Oggi mi sento anche come Alice nel paese delle meraviglie, yuppi!!
Salutiamo Elisa e la sua amica Giulia, sono quasi le 15.00, ma c’è ancora qualcuno che ci fa mangiare, in una casa/ristorante, piatti tipici abruzzesi!
Tante chiacchiere, foto, ricordi e qualche brindisi! Nuovi percorsi da condividere…
Restiamo nel Parco fino al tramonto, portiamo a casa tante tante foto e molti ricordi.
A presto miei bei monti!
ph goodH!
E’ proprio vero…le cose semplici hanno il sapore più gustoso e a volte non avere aspettative ci fa apprezzare di più l’esperienza! p.s. Belle foto! Ciao, Paola
Grazie Paola e grazie per essere passata di qui!????